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Chiunque abbia fatto almeno un colloquio di lavoro avrà sicuramente incontrato tra le soft skill richieste quella del Problem Solving. Secondo il rapporto Unioncamere del 2017, per il 49,6% delle aziende italiane questa capacità è tra quelle ritenute fondamentali nella fase di selezione dei candidati, insieme alla capacità comunicativa e a quella di lavorare in gruppo. Inoltre, a ciò si aggiunge che prima dell’inizio del 2020, il lavoro remoto e virtuale era già cresciuto del 159% dal 2005. Crescita in parte trainata dall'aumento della forza lavoro liquida.

Con il termine Problem Solving si intende definire la capacità di saper trovare la soluzione più rapida ed efficace alla risoluzione di un problema, ipotizzato o imprevisto che sia. Ma non si limita ad essere un’abilità intrinseca degli individui, né si tratta solo di mettere in pratica il buon senso o il frutto di esperienze passate. Il Problem Solving richiede capacità ben più profonde, come ad esempio l’essere in grado di prendere decisioni senza che il peso delle responsabilità che ne derivano offuschino lucidità ed efficienza.

Naturalmente non esiste un metodo unico per gestire e risolvere i problemi, così come non è possibile “insegnare” questa capacità in maniera diretta e specifica; si parla piuttosto di “allenamento” di tale valore aggiunto.

QUANDO SI PARLA DI DIGITAL PROBLEM SOLVING

Con il progressivo “spostamento” delle aziende in contesti digital, appare evidente che le stesse problematiche in cui possono incappare nel corso del loro ciclo di vita si spostino di pari passo. Ecco perché, come abbiamo già approfondito in un recente articolo in materia di Digital Mindset, è necessario che le persone siano in grado di gestire tali intoppi tanto in contesti tradizionali quanto virtuali, adoperando il giusto grado di “creatività” per riuscire a superare gli ostacoli che strumenti e/o ambienti digitali pongono.

Il Digital Problem Solving consiste quindi nella capacità di risolvere problemi più o meno complessi attraverso l’utilizzo di strumenti e soluzioni digitali. È importante sottolineare che quando si parla di tale soft skill non si fa soltanto riferimento agli strumenti digitali attraverso i quali è possibile mettere in pratica le soluzioni individuate, ma soprattutto al supporto che questi strumenti possono fornire in tutte le fasi del processo di problem solving.

Tra le abilità chiave fondamentali da allenare per sviluppare al meglio le capacità di risoluzione dei problemi sono state riscontrate le seguenti.

  • Pensiero laterale L’intuizione e il buon senso che scaturiscono da esperienza e conoscenze già acquisite, possono essere di aiuto nell’affrontare la maggior parte dei problemi quotidiani. Tuttavia, alcuni imprevisti creano difficoltà più complesse, o problemi mai affrontati prima. Sarà quindi necessario combinare abilmente l’approccio logico, basato sui dati, al pensiero laterale, ossia la capacità di ragionare al di fuori degli schemi e della “normalità”, per sfruttare la creatività e analizzare il problema da diverse prospettive.
  • Team working – Confrontarsi con altre persone aiuta a trovare punti di vista differenti per approcciare il problema e risolverlo. Il team working è un metodo di lavoro efficace che aiuta a creare un gruppo di lavoro coeso sul quale è possibile contare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Dunque, è molto importante circondarsi di persone dotate di capacità complementari, con le quali potersi confrontare adottando l’approccio emotivo più adeguato.
  • Intelligenza emotiva – È un’abilità potente, perché aiuta a comprendere, usare e gestire con consapevolezza le proprie emozioni. Affrontare un problema, o una situazione specifica, caratterizzata da pressione, preoccupazione, tempo limitato e responsabilità multiple annesse, può avere un impatto emotivo importante che si deve saper gestire in primis con sé stessi affinché non influenzi le decisioni né incida sulla lucidità necessaria.
  • Gestione del rischio – Ogni volta che si affronta un problema bisogna essere consapevoli che le proprie scelte comportano una certa percentuale di rischio. Sviluppare strategie per evitare o gestire i rischi, oppure capire se risolvere un problema convenga davvero, è fondamentale per non soccombere alla pressione della responsabilità.
  • Decision Making – Problem solving e processo decisionale sono abilità strettamente correlate. Prendere una decisione è una parte importante del processo di risoluzione dei problemi, poiché spesso si sarà di fronte a più opzioni plausibili e bisognerà sceglierne una soltanto.

Il Problem Solving, a prescindere dalla sua contestualizzazione all’interno del mondo digitale, è un processo cognitivo che viene applicato in vari settori per considerare un problema e giungere alla sua risoluzione. I principali step da compiere per venire a capo di un problema possono essere riassunti come segue:

  1. Definizione del problema;
  2. Analisi del problema;
  3. Identificazione delle possibili soluzioni;
  4. Scelta della soluzione da adottare;
  5. Definizione del piano d’azione;
  6. Azione.

Per risolvere un problema occorre, dopo averlo individuato, documentarsi il più possibile su di esso per comprenderne le cause e definirne l’entità per poter procedere e trovare la soluzione più adatta. In questo senso una soft skill come la Digital Literacy risulta particolarmente utile in quanto consiste nel sapere utilizzare gli strumenti digitali per trovare informazioni a partire da accurate e precise keywords; questo può facilitare molto il lavoro di un problem solver “digitale”, il quale proprio grazie a Internet ha a disposizione un sistema di conoscenze pressoché infinito da consultare per andare alla radice del problema da risolvere. 

Allo stesso tempo per superare un ostacolo potrebbe essere necessario lavorare in team piuttosto che individualmente. E allora una skill come il Digital Team Working può rivelarsi estremamente utile: dalla creazione di cartelle condivise dove inserire i materiali che ognuno dei membri del team ha reperito per documentarsi sul problema, all’utilizzo di file condivisi sui quali è possibile lavorare contemporaneamente per mettere per iscritto le idee che emergono durante un brainstorming effettuato tramite, ad esempio, una videochiamata.

SVILUPPARE UNA FORZA LAVORO DIGITAL

Secondo Forbes, per sviluppare una forza lavoro pronta ad operare a 360° nel digitale e quindi in grado di scalare e far crescere un’azienda, è necessario:

  • Ripensare la forza lavoro – La forza lavoro liquida è cresciuta costantemente nell’ultimo decennio, con oltre 57 milioni di persone che lavorano come freelance negli Stati Uniti solo nello scorso anno. Questa crescita è stata guidata in parte dal passaggio a flussi di lavoro maggiormente basati su progetti. Uno dei segmenti in crescita della gig economy sono i cosiddetti “lavoratori della conoscenza” (knowledge workers) a causa della domanda di una forza lavoro pronta per il digitale. Questi fungono da consulenti e advisor su richiesta, aiutando le aziende a trarre vantaggio da trend e tecnologie. Le aziende si stanno muovendo sempre più verso una forza lavoro mista, comprendente molteplici talenti assunti come lavoratori a tempo pieno per esigenze a lungo termine e lavoratori liquidi per esigenze dinamiche a breve termine. Questo approccio strategico aumenta la flessibilità, l’agilità e la diversità, ridimensionando in modo fluido la prontezza digitale.
  • Sviluppare una mentalità agile – Il fulcro di qualsiasi forza lavoro pronta per il digitale è la capacità di gestire e cercare il cambiamento. Gli individui devono essere agili, flessibili e disposti a imparare. I liberi professionisti di successo sono imprenditori e, come tali, devono essere agili, pronti a correre rischi e cercare opportunità. Questi liberi professionisti sono curiosi e prendono l'iniziativa per continuare a far progredire le loro conoscenze e abilità. Quando si assumono liberi professionisti, è possibile utilizzare progetti di prova per valutare l'adattamento. Allo stesso modo, è possibile incaricare i dipendenti con piccoli progetti di valutazione del loro potenziale agile. Per sviluppare questo tipo di mentalità, gli individui devono sentirsi a proprio agio con l’essere a disagio.

Secondo una ricerca di McKinsey, i tratti chiave da ricercare tra gli individui sono la capacità di gestire l’ambiguità, la propensione e la coscienziosità. I pensatori agili abbracciano il cambiamento e l'adattabilità, sforzandosi di continuare a migliorare le proprie capacità e conoscenze.

  • Investire nell'apprendimento continuo – I liberi professionisti di successo valutano e sviluppano continuamente le proprie competenze, seguendo percorsi di sviluppo personalizzati. Il 78% dei liberi professionisti intervistati da Upwork ha risposto che le competenze trasversali erano importanti tanto quanto le competenze tecniche per il loro successo. Questi percorsi di sviluppo vengono perseguiti combinando corsi online, mentoring, coaching e apprendimento esperienziale. Per i liberi professionisti, la competenza nell'utilizzo di strumenti di collaborazione e produttività è uno standard minimo da raggiungere. Richiedono anche forti capacità tecniche nelle loro aree di specialità, combinate con abilità cognitive e trasversali. Lo sviluppo di una forza lavoro pronta per il digitale richiede la valutazione del talento attuale dell’azienda in termini di competenze sia hard che soft.

Essere un digital problem solver richiede impegnocreatività, elasticità mentale e abilità nel contaminare tra loro elementi provenienti da ambiti diversi, ma anche il cosiddetto Problem Solving Mindset, ossia la capacità di individuare che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Trovare soluzioni adatte alle varie circostanze non è così scontato e automatico: richiede un allenamento costante e l’essere aperti a farlo. Ciò vale sia nel mondo tradizionale che in quello digitale, all’interno del quale una competenza come il Problem Solving viene esponenzialmente amplificata grazie alla confluenza di saperi e attitudini derivanti dallo sviluppo di altre soft skill e dalla conoscenza di varie tecnologie e soluzioni digitali con le quali si ha a che fare in modo esponenziale.

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