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L’idea del connubio tra mondo virtuale e musei ci riconduce, per causa di forza maggiore, alla trilogia de “Una notte al museo”. Un po' tutti abbiamo sognato di affiancare Ben Stiller e il magico Robin Williams “Roosevelt” nelle più stravaganti e disparate avventure tra le gallerie museali britanniche e statunitensi. Il secondo episodio, incentrato sulla narrazione del faraone Ahkmenrah e la sua tavola magica, si avvicina – nello specifico – a rendere meglio il concetto sulle argomentazioni che investono la stesura di questo approfondimento.

Alla scoperta dell’Archeologia “invisibile”: è l’ultima idea maturata dai vertici del Museo Egizio di Torino, la più antica galleria, su scala mondiale, interamente dedicata alla civiltà nilotica. Considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo, grazie alla straordinaria rilevanza riconosciuta da pubblico e critica. Nel 2019 il museo ha fatto registrare 853.320 fruitori, risultando il sesto museo italiano più visitato. Nel 2017 i Premi Travellers' Choice di TripAdvisor classificano l'Egizio al primo posto tra i musei più apprezzati in Italia, al nono in Europa e al quattordicesimo nel mondo.

In attesa che l’emergenza passi, il Museo Egizio di Torino propone una visita virtuale della mostra “Archeologia invisibile”. Lo scopo di questo allestimento è quello di illustrare principi, strumenti, esempi e risultati della meticolosa opera di ricomposizione di informazioni, dati e nozioni resa oggi possibile grazie allo studio dei reperti. L’esposizione è un viaggio reale e virtuale tra pezzi unici e mummie, alla scoperta degli oggetti più antichi custoditi gelosamente dalla galleria torinese. Il legame tra cultura digitale e materiale rappresenta il nuovo modo per fruire di quegli spazi museali, lontani dal nostro quotidiano e dal nostro tessuto sociale.

Uno strumento immersivo, sviluppato da alcuni studenti del corso di laurea in Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino in collaborazione con lo studio creativo Robin Studio, che – utilizzando fotocamere a 360° – ha realizzato una riproduzione 3D dell’esposizione. Grazie al virtual tour sarà così possibile esplorare le sale espositive e le vetrine ospitate, “navigandone” tutti gli elementi, dai video ai singoli reperti, da qualunque dispositivo. È possibile approfondire i temi della mostra anche nella Playlist “Archeologia Invisibile” su YouTube. I video con interviste ai ricercatori, raccontano le archeometriche che hanno permesso di riscoprire la biografia degli oggetti. La mostra offre dunque al visitatore la possibilità di guardare oltre l’oggetto e interrogarlo per scoprirne la storia, gli aneddoti e i segreti, articolandosi in tre sezioni: la fase di scavo, le analisi diagnostiche e il restauro e conservazione.

Per iniziare a rovistare tra un sarcofago e un papiro, basta cliccare qui.

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