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In uno degli articoli precedenti è stato affrontato il tema dell’innovazione, ponendo attenzione alla differenza tra quella definita tecnologica (improntata ai macchinari, agli strumenti, ai processi) e quella denominata sociale (improntata alle persone, ai contesti culturali, ai modi di vivere).

Essendo un processo di cambiamento basato su strategie e idee che portano a soddisfare lo sviluppo economico e sociale di una determinata comunità di riferimento, quest’ultima sta acquistando sempre più interesse nel contesto italiano.

L'innovazione sociale è un processo complesso che prevede una serie di caratteristiche chiave da rispettare. Infatti, qualsiasi innovazione, per essere definita sociale, deve:

  1. comportare il passaggio da un’idea alla sua implementazione;
  2. presentare il carattere della novità;
  3. migliorare la capacità di agire della società;
  4. “incontrare” i bisogni sociali;
  5. aumentare l’efficacia di un settore o di un sistema.

Questi cinque passaggi, affrontati da una IS, vengono definiti elementi essenziali.

 

Il primo punto si basa sulla differenza tra invenzione (l’idea) ed innovazione (l’implementazione); il secondo punto evidenzia il concetto di novità: contrariamente al senso comune, secondo il quale la novità è l’introduzione di una caratteristica o di un elemento non esistente in precedenza, nell’ambito di una IS, l’idea non deve essere necessariamente nuova, ma piuttosto deve essere percepita come tale da chi l’adatta. La percezione della novità è un concetto soggettivo e relativo ad uno specifico territorio, settore o campo di azione. Alcuni autori, inoltre, ritengono che l’innovazione sociale sia definita più dall’impatto sulla società, valutato attraverso i miglioramenti apportati, che dalla novità in sé.

 

Il terzo punto si sofferma sul concetto di capacità di agire della società, intesa non nell’accezione giuridica, ma come capacità di procede ad effettuare un'azione secondo coscienza e conoscenza. L’IS migliora tale capacità dal momento che essa si genera da relazioni e collaborazioni e, quindi, dallo scambio di idee, conoscenze, opinioni, esperienze nell’ottica delle cosiddette “Knowledge Economy” e “Sharing Economy”. Infatti, la vera “rivoluzione” di una IS è rappresentata dal fatto che l’individuazione di ambiti di azioni e bisogni su cui agire è demandata agli individui e alla loro capacità di sviluppare relazioni. In altre parole, la costruzione di reti relazionali tra diversi attori determina la capacità di individuazione dei problemi e la conseguente ricerca di proposte risolutive.

 

Il quarto elemento è la finalità per eccellenza di una IS. Quest’ultima, infatti, tenta di soddisfare, attraverso la sua introduzione nella società, un insieme di bisogni collettivi, tra i quali, per esempio, assistenza sanitaria, assistenza sociale, integrazione sociale, formazione e inserimento professionale, cultura e valorizzazione dei beni culturali, miglioramento dell’ambiente, mobilità sostenibile, condivisione di risorse e conoscenze, sicurezza, e così via.

 

Quindi, le innovazioni sociali sono nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che incontrano questi bisogni sociali, in maniera più efficace.

Inoltre, l’IS, soddisfacendo dei bisogni collettivi, rafforza la resilienza dei sistemi sociali, cioè la loro capacità di resistere ed adattarsi al meglio a shock imprevisti e di grande impatto. Dunque, vi è una correlazione positiva tra resilienza di una comunità e coesione sociale.

L’ultimo punto richiama il concetto di efficacia, ossia la misura del grado con cui un’organizzazione riesce a perseguire i propri obiettivi. Una innovazione sociale dovrebbe essere più efficace rispetto alle soluzioni esistenti e, quindi, capace di creare un miglioramento misurabile in termini di risultati. Questi potrebbero riguardare la qualità, il benessere, la coesione sociale, i livelli di soddisfazione degli utenti, la riduzione dei costi o degli impatti, e così via.

CARATTERISTICHE COMUNI DELL'IS

Tutte le innovazioni sociali, oltre a possedere degli elementi essenziali, presentano una serie di caratteristiche comuni, quali:

  • le IS sono intersettoriali, ossia i loro risultati riguardano più campi di applicazione e coinvolgono attori provenienti da tutti i settori. Dunque, essa non si rivolge ad un ambito in particolare e, pensando in un’ottica macro, abbraccia tutti e quattro i settori presenti nel sistema socio-economico: settore pubblico (finanziamenti in R&S, nuovi quadri normativi e legali, trattamento fiscale, ecc.), settore non-profit (basato sulla risoluzione dei problemi e delle esigenze trascurati dallo Stato e dal mercato), settore privato (mediante la costituzione di imprese sociali) e settore informale (da non confondere con la cosiddetta economia sommersa o mercato nero, riferendosi, invece, al settore delle famiglie o cosiddetta core economy);

  • le IS producono un miglioramento nell’utilizzo di risorse e assets perché esse gestiscono e coordinano le attività e le risorse che sarebbero altrimenti sprecate, sotto-utilizzate o non utilizzate affatto;
  • le IS consentono lo sviluppo di capacità attraverso un approccio partecipativo che consente ai beneficiari di soddisfare le esigenze nel lungo periodo;
  • le IS possono anche verificarsi attraverso il concetto di “mutualismo”, in base al quale il benessere individuale e collettivo è ottenibile solo mediante dipendenza reciproca;
  • le IS si basano sull’apertura e sulla collaborazione, concetti chiave per realizzare progetti collettivi;
  • le IS favoriscono il consumo e la co-produzione, i quali evidenziano oramai un “confine sfocato” tra produttori e consumatori (cosiddetto prosumer);
  • le IS si basano su nuove relazioni; in particolare, ogni qualvolta si costituisce una comunità di interesse relativa ad un determinato bisogno sociale, si attivano relazioni nuove che portano alla selezione e individuazione di nuove soluzioni al problema iniziale.
     

 

L’innovazione sociale, che comprende un variegato insieme di progetti, idee ed iniziative, è un tema che si posiziona ai primi posti sia nel pubblico che nel privato, soprattutto grazie alle possibilità sempre più numerose messe a disposizione dalle tecnologie informatiche, interessando una grande vastità di attori e soggetti che intrecciano esperienze tipicamente tradizionali nel campo sociale. In questo panorama interessante (in Italia sono stati avviati diversi progetti a favore dell’innovazione sociale), noi di Wonderlab mettiamo in campo la nostra esperienza e la nostra volontà per approfondire questo tema, così attuale e delicato, nei diversi progetti portati avanti.

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