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Una delle novità più significative e curiose che riguarda il mondo dello streaming di contenuti per l’intrattenimento è rappresentata dall’introduzione dell’elemento interattività. Lo spettatore non è più un semplice utente passivo di fronte a quello che accade in un documentario o nella puntata di una serie di tendenza, ma diventa un protagonista: la narrazione si interrompe in punti prestabiliti e deve compiere una scelta significativa che influenzerà gli eventi e l’epilogo della storia.

Dopo aver lanciato nell'estate del 2017 i racconti interattivi con il primo show "Il gatto con gli stivali" a cui si sono aggiunti altri show interattivi a puntate oggi disponibili in questo formato, un anno dopo Netflix ha reso disponibile il suo primo film interattivo, Black Mirror: BandersnatchSi tratta di una pellicola visibile solo con alcuni dispositivi di nuova generazione, tra cui smart TV recenti, la maggior parte dei lettori streaming multimediali, console per videogiochi, browser web nonché dispositivi iOS e Android aggiornati all'ultima versione dell'app di Netflix. Non è disponibile - ancora - su dispositivi come la Apple TV o Chromecast.

Ma in cosa consistono concretamente i contenuti interattivi che la piattaforma Netflix ha deciso di lanciare? In incipit, una volta avviato il film, è possibile scegliere i personaggi e creare la storia: ogni scelta cambia il corso degli eventi raccontati, quindi è possibile guardare e riguardare il contenuto ogni volta che si vuole vedendo una storia sempre diversa. Il funzionamento è davvero semplice. Quando si viene messi di fronte ad una scelta, si hanno dieci secondi di tempo per scegliere una delle due opzioni proposte. La prima, ad esempio, che si può prendere in Black Mirror: Bandersnatch è se il protagonista deve fare colazione con cereali 'Sugar Puffs' o 'Frosties' (se nessuna scelta viene fatta entro dieci secondi la storia prosegue con la scelta che viene autoselezionata). La scelta va effettuata premendo l'opzione desiderata con il dito sui dispositivi touchscreen oppure con il telecomando del televisore sugli Smart TV.

Abbiamo diversi titoli interattivi originali, e altri verranno aggiunti presto:

  • Puss in Book: Trapped in an Epic Tale,
  • Buddy Thunderstruck: The Maybe Pile,
  • Stretch Armstrong: The Breakout,
  • Minecraft: Story Mode,
  • Black Mirror: Bandersnatch.

 

L’affinità fra i videogiochi e quella che a livello internazionale è conosciuta come “interactive fiction” (o "racconti a bivi") sta proprio nella ridefinizione del ruolo dell’utente nei confronti della storia. Questo aspetto fondamentale comporta due conseguenze in grado di costituire un valore aggiunto incredibile in termini di coinvolgimento:

  • la storia non è più una sola ma i percorsi degli eventi non sono prevedibili a priori e questo stimola la leva di motivazione della curiosità e dell’imprevedibilità;
  • l’utente è chiamato a compiere scelte significative, aspetto che amplifica la gamma di emozioni suscitate grazie a elementi che insistono sulla leva della creatività e del riscontro immediato.

 

Va detto, ugualmente, che i video interattivi, non sono certo una novità. L’editoria conosce e offre da molto tempo questo genere di contenuto, basti pensare ai libri-gioco o librogame nati intorno agli anni ’80. Ma l'excursus di questa nuova tipologia contenutistica, seppur con radici profonde, va documentato con approfondita cura, rivolgendo l'orizzonte un pò più in là, al lato innovativo che elementi di questo calibro possono regalare ai mondi della comunicazione e del marketing. Quando? Tra due settimane, nell'appuntamento che vedrà protagonsiti ancora i video interattivi e l'impatto dell'utenza sulla nuova frontiera dello Storydoing.  

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