10/12/2025
Redazione Dreams
Da Rage bait a Parasocial a fiducia: ecco le parole dell'anno 2025
Ogni anno i principali dizionari del mondo scelgono una “parola dell’anno”: un termine che, più di altri, riesce a catturare lo spirito del periodo storico. Non è solo un gioco linguistico: queste parole sono una fotografia culturale, uno specchio delle nostre paure, delle nostre aspirazioni, delle trasformazioni tecnologiche e sociali. Il 2025, da questo punto di vista, è un anno emblematico: la lingua si muove tra digitale, emozioni, media, relazioni e un crescente bisogno di autenticità.
Vibe coding — Collins Dictionary
La parola scelta dal Collins Dictionary è vibe coding, un termine che descrive la programmazione fatta semplicemente “descrivendo” a un’intelligenza artificiale ciò che si vuole ottenere, senza scrivere il codice manualmente. È il simbolo di un cambiamento epocale: l’AI non è più solo uno strumento, ma un vero “traduttore creativo” tra l’idea e la realizzazione tecnica.
Parasocial — Cambridge Dictionary
Il Cambridge Dictionary ha scelto parasocial, un aggettivo che descrive quelle relazioni unidirezionali che molti vivono con influencer, celebrità, personaggi fittizi e persino con sistemi di IA. Ormai passiamo sempre più tempo in compagnia di figure che non ci conoscono davvero, ma che percepiamo come vicine.
67 — Dictionary.com
Forse la scelta più curiosa dell’anno è di Dictionary.com: 67, un numero, eletto “parola dell’anno”. Nato come slang virale su TikTok e poi diffusosi ovunque, “67” (letto six/seven) è diventato un modo per rispondere in modo volutamente ambiguo: significa tutto e niente, un mix tra “forse”, “non so”, “meh”.
Rage bait — Oxford University Press
Oxford ha scelto rage bait, ovvero quei contenuti creati apposta per scatenare rabbia e indignazione, generando interazioni, commenti e viralità. Se il web vive di attenzione, il rage bait è la sua arma più semplice. La sua elezione come parola simbolo del 2025 evidenzia come l’era digitale stia trasformando la comunicazione, enfatizzando scalpore, polarizzazione, rabbia come leva dell’attenzione.
Fiducia — Treccani (Italia)
In Italia, la parola dell’anno secondo Treccani è fiducia. È una scelta profondamente umana, quasi in controtendenza rispetto al lessico digitale che domina altrove.In un periodo segnato da incertezze economiche, geopolitiche e sociali, la parola “fiducia” racconta un bisogno collettivo: credere nelle relazioni, nelle istituzioni, nella comunità e — in definitiva — negli altri.