Nella scorsa primavera ci siamo riscoperti fragili e inermi di fronte ad un nemico tanto invisibile quanto devastante. Con grande spirito di coesione e qualche eccesso di spettacolarizzazione, i social network hanno mitigato le pene accompagnandoci con l’ottimistico #andratuttobene o il coriaceo #celafaremo.

Oggi, dopo circa 10 mesi da quando abbiamo portato nelle nostre vite il senso della parola “lockdown”, i dubbi su un futuro in cui sarebbe dovuto andare tutto bene o sulla capacità di uscirne degnamente diventano sempre più forti. Le speranze erano per un 2021 che doveva essere di riscossa, ma invece rischia di essere degno compare di quel 2020 che è stato universalmente etichettato come uno dei peggiori anni della nostra storia.

 

Certamente, questo periodo è stato un cimento importante per famiglie e imprese ma è anche vero che proprio dalle crisi più drammatiche nascono spesso grandi evoluzioni e potenti innovazioni. Per superare momenti duri occorrono resilienza, idee geniali, competenze e capacità che solo i più tenaci possono tirar fuori, ma dalla cui applicazione si può davvero uscire più forti e ambiziosi!

Non si tratta, tuttavia, solo di una “selezione naturale” applicata alle imprese: il 2020 ha portato anche a sfide che hanno costretto le aziende a trovare nuovi modi per erogare servizi, realizzare prodotti e, soprattutto, gestire l’organizzazione interna. A ben vedere, in fondo, non è poi così giusto pensare che l’anno appena trascorso sia stato solo una fucina di mali e disgrazie. Se è vero, infatti, che i danni economici sono ingenti (finanche devastanti in molti casi), è tuttavia indubbio che tanti sono i lasciti che possono aiutare le aziende a innovarsi in maniera significativa, fino anche ad accrescere sensibilmente la propria competitività.

 

Uno smart working sempre più esteso e diffuso rappresenta certamente il passaggio più visibile, ma è solo la punta dell’iceberg delle evoluzioni che, se cavalcate, possono davvero dare nuova linfa alle imprese. La digitalizzazione dei processi, ad esempio, può essere il naturale complemento di questo “lavoro agile”, ottimizzando sia i tempi che la qualità delle attività, riducendo sprechi e, soprattutto, consentendo una comunicazione in tempo reale indipendentemente dalla dislocazione sul territorio delle persone. Proprio quest’ultimo elemento porta ad un ulteriore cambiamento: il reale abbattimento delle distanze! Oggi è più semplice e “meno spaventoso” lavorare con fornitori o clienti esteri, aggredire mercati prima impensabili, creare partnership intercontinentali che aprono a sconfinate opportunità. La tecnologia è ormai presente e acquisita, ma, in alcuni contesti, occorre lavorare sulla conoscenza della lingua o di alcune casistiche di diritto internazionale (anche questa una strada che può solo andare avanti).

Degli incentivi per la smart mobility o per la sostenibilità ed efficienza energetica nell’edilizia si è parlato tanto e, purtroppo, fatto un po’ meno (anche per lentezze burocratiche che si sperano allentino la morsa su queste agevolazioni), mentre l’indotto di questo scenario è un percorso tutto da scoprire: dai nuovi sistemi di vehicle sharing alle innovazioni per la domotica, passando per tutti gli aspetti di cybersecurity che diventano predominanti in un mondo sempre più tecnologicamente connesso.

 

Last but not least, la necessità di gestire nuove forme di contatto, rilasci e incontro con la clientela. Oggi non basta offrire un servizio al cliente che contatta o visita l’azienda, considerato che il mercato odierno passa attraverso strumenti digitali che semplificano l’interazione: dalla app per prenotare le consegne ai portali di booking online, non si può più stare fermi in attesa di un nuovo contatto, bisogna raggiungerlo prima che lo facciano gli altri, spesso aiutandolo a comprendere meglio come sono mutati i suoi stessi fabbisogni.

Un cambiamento, insomma, che sarebbe comunque avvenuto ma che è stato accelerato dagli eventi e che non va inseguito ma anticipato: chi saprà farlo meglio potrà essere il protagonista dei prossimi anni e, perché no, ricordare con qualche sorriso in più i giorni di questo periodo così complesso…

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