L’informatica ai tempi del Covid-19
In questi mesi di convivenza con il Covid abbiamo imparato a conoscere termini come “lockdown”, “assembramento”, “pandemia”, abbiamo appreso un nuovo modo di chiamare i parenti (“congiunti”), abbiamo compreso nuove strategie di organizzazione delle giornate.
In tanti, comunque, hanno dovuto fare i conti con un nuovo modo di vivere i contatti con le persone e tra una “trasformazione” in virologi ed una “specializzazione” in economia politica, sono dovuti entrare nel meraviglioso (e spesso spaventoso) mondo dell’informatica.
Dallo smart working all’e-learning (che in tempo di Covid è diventato “didattica a distanza”), in verità, non abbiamo fatto altro che ritrovare idee che esistono da almeno un decennio, con la differenza, però, che ne abbiamo scoperto l’utilità e, soprattutto, abbiamo capito che la tecnologia non serve solo a rendere complicate cose che prima facevamo con carta e penna, ma può davvero risolvere problemi e migliorare la vita di tutti i giorni.
Anche se dobbiamo ancora guardarci da questo nemico invisibile, fortunatamente cominciamo a muoverci verso nuove forme di normalità, e, come spesso capita dopo grandi periodi di crisi e difficoltà, abbiamo la possibilità di uscirne davvero meglio e, in molti casi, più che un’opportunità si tratta di una necessità!
In un contesto in cui i danni economici sono stati immani e si stima almeno un 30% di aziende e negozi chiusi a causa della pandemia, ripartire in modo innovativo e competitivo può diventare l’unico modo per sopravvivere e, perché no, ritrovarsi persino più grandi di prima.
L’informatica può essere il volano per nuovi servizi da offrire ai propri clienti: app personalizzate, menù dei ristoranti che appaiono dai QR code, aule virtuali tridimensionali, showroom ed e-commerce online, sistemi di automazione e/o digitalizzazione, sono solo alcuni degli esempi dei nuovi modi di interagire con utenti, dipendenti e fornitori. E centinaia di altre soluzioni si possono trovare per raggiungere mercati e acquirenti un tempo inimmaginabili.
In tempi di crisi si può essere pionieri o sopravvissuti: i primi hanno bisogno di creatività e competenza, e possono creare grandi cose, i secondi possono solo sperare che passi in fretta la “nottata”. Per entrambi la sfida è impervia e senza certezza, ma, in realtà, chi innova davvero vince sempre.