18/03/2024
Fabio Setta
Marginal gains: l'impatto della tecnologia sullo sport
Il rapporto tra sport e innovazione tecnologica è sempre più stretto. Non soltanto la tecnologia sta stravolgendo lo sport, come ad esempio accaduto con il calcio e l’introduzione del Var, ma soprattutto quello tecnologico è diventato un ambito di studio e di ricerca anche nello sport fondamentale per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Da questo punto di vista, per cercare di migliorare le performance la tecnologia riveste un ruolo importante per andare a migliorare le prestazioni e trovare quelli che vengono definiti i marginal gains. Questa teoria sostiene che, quando l'atleta arriva a livelli molto elevati della sua prestazione, il miglioramento complessivo è sempre più difficile. I miglioramenti non saranno più a doppia cifra, ma a porzioni dello zero virgola, quindi appunto miglioramenti marginali. Anzi, arrivati a un certo livello, il livello top, è praticamente impossibile trovare guadagni significativi nella sola area di intervento dell’allenamento. Così potenzialmente è più facile trovare piccoli vantaggi in molte aree apparentemente meno significative, dall’alimentazione alla psicologia, ma la tecnologia da questo punto di vista sta sicuramente impattando in maniera decisa sullo sport con continue innovazioni. Tra gli sport, in tal senso, più attivi c’è sicuramente il ciclismo. Quando è apparso sulla rampa di partenza della cronometro dell’ultima Tirreno-Adriatico, Jonas Vingegaard (foto tratta dalla pagina facebook del team Jumbo Visma) è sembrato Darth Vader, personaggio di Guerre Stellari, in versione ciclista. Il casco gli copriva completamente il viso e parte delle spalle. Il casco, Aerohead 2.0, prodotto dall’americana Giro, non ha prodotto particolari vantaggi ma è emblematico di quanto ricerca e sviluppo siano parte integrante dello sport. Nel ciclismo quando si viaggia ad altre velocità per così tanto tempo i dettagli aerodinamici fanno la differenza e allora ecco che i manubri stretti, le leve ruotate verso l’interno, i caschi aero, i copriscarpa, le gomme più scorrevoli fanno la differenza. In media, ad esempio, in base agli studi in galleria del vento un casco aero fa guadagnare 6 watt a 45 km/h rispetto ad un casco normale. Quando si viaggia a oltre 60 km/h il vantaggio quasi certamente supera i 10 watt. Marginal Gains che possono quindi fare la differenza. Così come nell’atletica leggera le scarpe in piastra di carbonio incidono oppure nel nuoto con costumi realizzati integrando le fibre tessili con il carbonio, in modo da offrire una performance e una potenza migliore senza il rischio che sia sacrificata la flessibilità e la libertà di movimento.