Coding a scuola: coltivare il genio sin da piccoli
Nei giorni scorsi il suono della campanella ha dettato per la maggior parte dei ragazzi e anche per i più piccoli l’inizio di un nuovo anno scolastico. E anche quest’anno Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) e nello specifico l’Azione #17 promuove l’introduzione del pensiero computazionale nel primo ciclo di istruzione permettendo ai giovanissimi di imparare i linguaggi di programmazione in modo semplice e intuitivo, con la consapevolezza che però entro il 2022 il coding sarà obbligatorio in tutte le scuole dell’infanzia e primaria (Mozione n. 1-00117 del 12 marzo 2019), in conformità alle Indicazioni nazionali per il curricolo.
Già in uno degli articoli precedenti, era stato trattato il concetto di Coding, con l’utilizzo di Lego® Mindstorms, uno dei principali strumenti utilizzati per implementare percorsi formativi di Robotica educativa e Coding specialmente nelle scuole.
Coding è un termine inglese che significa “programmazione”. La programmazione informatica è una vera e propria lingua, una scrittura in codice che consente agli utenti di interagire con computer, robot o sistemi automatizzati, per assegnare l’esecuzione di comandi e compiti.
Il coding a scuola permette ai ragazzi di imparare i linguaggi di programmazione in modo semplice e intuitivo seguendo un percorso basato su un approccio ludico: utilizzando tablet o computer ci si può esercitare con applicazioni interattive a blocchi, in alcuni casi simili a dei giochi. Ad ognuno di questi blocchi corrisponde un codice preciso in linguaggio di programmazione (ad esempio JavaScript) ma che, utilizzando il coding, non sarà necessario digitare.
Il coding si basa sul pensiero computazionale, ovvero l’insieme dei processi mentali che analizzano la struttura di un problema e ne tentano la risoluzione tramite una serie di procedure logiche e creative.
Nel nostro Paese l’importanza del pensiero computazionale è divenuta ufficiale nel 2015, anno in cui il Ministero dell’Istruzione ha lanciato il Piano Nazionale della Scuola Digitale, in cui è compreso anche progetto “Programma il Futuro” che mira all’ingresso del pensiero computazionale nella scuola primaria, poiché considerato come strumento basilare per lo sviluppo dei più piccoli. Nel progetto è stato inserito il nuovo metodo di apprendimento nelle scuole primarie e secondarie: il coding appunto. L’insegnamento della programmazione avviene tramite l’utilizzo di giochi interattivi, come i robot che “obbediscono” a comandi in codice, oppure, tramite appositi tool di programmazione visuali che permettono di creare il proprio gioco virtuale o speciali animazioni.
L’obiettivo di questa iniziativa è incoraggiare gli alunni a non utilizzare passivamente la tecnologia, ma a comprenderla e percepirla per quello che è: un potentissimo strumento per dare vita alle idee! Non si vogliono creare nuovi programmatori: il coding vuole insegnare ai ragazzi a esprimere la creatività con un nuovo strumento, a trovare soluzioni originali ed efficienti ai problemi, ma soprattutto mostrare loro la bellezza e la possibilità di dar vita ai propri progetti e alle proprie idee partendo dal nulla.
Non c’è da stupirsi, infatti, che nel mondo il pensiero computazionale ha preso il posto di quarta abilità di base (assieme a scrittura, lettura e calcolo).
Nell’ambito scolastico, il coding è estremamente utile per sviluppare diverse abilità correlate:
- Permette di acquisire competenze trasversali date dalla memoria, dalla concentrazione e dalla logica.
- Stimola l’attitudine al problem solving attraverso la ricerca autonoma di nuove soluzioni a fronte di tentativi ed errori.
- Favorisce lo sviluppo dei processi logici e creativi attraverso la scomposizione dei problemi in più parti per una risoluzione a step.
Il coding, infine, riunisce un’intera comunità a livello internazionale e globale, a prescindere da vincoli linguistici e di settore. Con il coding quindi anche i bambini potranno risolvere problemi “da grandi”, e diventare soggetti attivi della tecnologia, creando un piccolo videogioco e delle storie in pochissimo tempo.