29/04/2025
Fabio Setta
L'algoretica di Papa Francesco
Un tablet in mano, un tap sullo schermo per aprire virtualmente una porta della misericordia per i fedeli di tutto il mondo che non potevano andare fisicamente a Roma o in altri luoghi giubilari. Era il 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia e Papa Francesco inaugurò l’iniziativa "Click to Pray", una app ufficiale del Vaticano per aiutare i fedeli a pregare ogni giorno e condividere le loro intenzioni di preghiera. Una scena simbolica ma anche di grande effetto e che riflette in maniera inequivocabile il rapporto del pontefice, da poco scomparso, con la tecnologia. Preso alla fine del mondo, come lui stesso amava dire, Papa Francesco ha saputo aprirsi al mondo, durante il suo pontificato, comprendendo in pieno il valore delle nuove tecnologie, del digitale e dell’Intelligenza Artificiale, ammonendo però, in maniera lungimirante, quanto queste tecnologie siano soltanto uno strumento, frutto dell’intelligenza che ci ha donato Dio. “Le tecnologie sono un dono, vanno usate correttamente”. Papa Francesco ha abbracciato i mezzi digitali per la comunicazione pastorale: basti pensare all’account Instagram Franciscus attraverso cui il Papa ha condiviso immagini significative dei suoi incontri e momenti salienti del suo ministero, cercando di stabilire un rapporto più diretto e umano con fedeli e non credenti, sottolineando come la tecnologia possa essere in grado di costruire ponti. Bergoglio e si è espresso spesso su temi etici legati all’Intelligenza Artificiale affermando più volte come “La tecnologia deve servire l’uomo, non sostituirlo” e che “L’intelligenza artificiale sia al servizio dell’umanità e della nostra casa comune”. Nel corso del G7 lo scorso anno, Papa Francesco ha sottolineato come i programmi di intelligenza artificiale debbano essere strumenti per la costruzione del bene e che devono avere un'ispirazione etica. Da qui l'algoretica, cioè l'etica applicata agli algoritmi, concetto tanto caro al Pontefice. Dall’algoretica il passo è breve verso un uso critico e responsabile del digitale: “La velocità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta”. Su alcuni aspetti Papa Francesco è stato però molto critico. Se da un lato incoraggiato l'uso dei media digitali per evangelizzare e promuovere il dialogo, e ha visto la tecnologia come un modo per appianare disuguaglianze e distanze, dall’altro ha stigmatizzato, l’uso irresponsabile della tecnologia, che può portare a disuguaglianze, distruzione ambientale e alienazione. “Se trascorriamo più tempo con il cellulare che con le persone, qualcosa non va”. L’ultimo grande messaggio di Papa Francesco.