L’umanità verso Marte: il sogno di Elon Musk
Tutti ci siamo persi almeno una volta nel cielo stellato, ammirando la luminosità dei corpi celesti e immaginando di viaggiare verso chissà quali mete remote. Per alcune persone oggi, l’unica possibilità di sopravvivenza dell’umanità consiste nell’attraversare inimmaginabili distanze, anche se prima di allontanarci così tanto dovremmo accorciare le divergenze tra noi e il nostro prossimo.
Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole; è visibile a occhio nudo ed è l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra. Chiamato "Il Pianeta Rosso" per via del suo colore caratteristico causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre, il nome “Marte” deriva dall’omonima divinità della guerra romana, anche se in futuro potrebbe venir associato maggiormente a pace e prosperità.
Dobbiamo diventare una specie multiplanetaria. Non ci fermeremo solo su Marte. Andremo al di là del sistema solare. Queste le parole di Elon Musk, figura molto conosciuta al giorno d’oggi e amministratore delegato di Tesla e SpaceX. Musk intende metter piede sul suolo marziano entro il 2026, anche se molte altre organizzazioni aereospaziali ritengono impossibile l’esplorazione del pianeta rosso prima del 2030.
La SpaceX, azienda gestita da Elon, è un ente aerospaziale statunitense con sede a Hawthorne (California), USA, costituita nel 2002, con l'obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell'accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte. Se oltre ad andarci, saremo in grado di creare su Marte una civiltà autonoma potremo garantire un grande futuro all'umanità, portare un maggiore sviluppo per andare anche in altri sistemi stellari. Ci sono cose che accadono in questo momento in tante galassie, dichiara Musk.
Quest’obiettivo, seppur molto lontano dimostra la grande volontà dell’essere umano di sopravvivere grazie alle innovazioni tecnologiche. Non dobbiamo dimenticare però, che il nostro pianeta è unico nel suo genere, e che per quanto sia ammirabile superare i limiti imposti dalla scienza attuale non bisogna farlo senza cognizione di causa. Potremmo trovarci a non avere una nuova casa, o a rovinarne semplicemente un’altra, quindi dobbiamo imparare ora a rispettare e amare la natura e a proiettare poi questo rispetto verso le stelle.