La realtà virtuale e quella aumentata stanno prendendo piede sempre di più, nei videogiochi così come in ambiti più formali, come sul posto di lavoro. Il campo dell’AR e della VR, in passato, utilizzava soltanto tecnologie non basate sull’AI, ma, di recente, numerose aziende hanno notato le potenzialità dell’intelligenza artificiale nel settore. Tra i settori che stanno integrando l’AI nelle loro esperienze di realtà virtuale o aumentata c’è, per esempio, quello aerospaziale. L’AI aiuta infatti nella gestione dei problemi di manutenzione, individuando le componenti dei velivoli che necessitano di manutenzione o miglioramenti. Anche nell’ambito militare, l’AI potrebbe essere integrata a vantaggio degli utenti: si pensi ai soldati che possono effettuare il proprio training con simulazioni virtuali molto realistiche. Oppure, nelle telecomunicazioni e nei videogiochi, così come nella sicurezza. Oltre a questo, sarebbe fantastico se l’AI venisse combinata con la VR e si usassero in ambito didattico. Le nuove generazioni sono native digitali e concepiscono le tecnologie come strumenti di uso quotidiano. Per i Millenial e la Z Generation è inimmaginabile un mondo in cui la realtà non sia aumentata. Un qualche esempio? sappiamo che non sarà possibile programmare gite ancora per un po’ e se si organizzassero con la realtà aumentata? Tramite la creazione di una piattaforma di streaming è possibile viaggiare virtualmente, visitando musei e ascoltando le migliori guide a disposizione. Alcuni dei maggiori musei italiani mettono a disposizione delle scuole dei tour virtuali, sia gratuiti che a pagamento. Immaginare uno studente che, invece di limitarsi a leggere un paragrafo sulla storia dell’antica Roma, si ritrova immerso tra le rovine del Colosseo, circondato dai rumori della folla e dalla maestosità degli anfiteatri. Oppure, un giovane aspirante biologo che può entrare all’interno del corpo umano per studiare da vicino come i globuli bianchi combattono le infezioni. Questi scenari non sono fantascienza, ma opportunità concrete rese possibili dalla Realtà Virtuale (VR). L’apprendimento tradizionale, basato su libri e lezioni frontali, può risultare limitante in un mondo sempre più interattivo. La VR offre una soluzione che va oltre la semplice trasmissione di informazioni: porta gli studenti a vivere le conoscenze, anziché semplicemente riceverle. Questo approccio esperienziale non solo rende l’apprendimento più interessante, ma ne aumenta l’efficacia, stimolando la memoria e il coinvolgimento emotivo. Mentre la VR crea mondi completamente virtuali, altre tecnologie immersive offrono esperienze complementari: Realtà Aumentata (AR): arricchisce l’ambiente reale sovrapponendo elementi digitali, come modelli 3D o animazioni. Ad esempio, una lezione di geografia potrebbe utilizzare l’AR per visualizzare una mappa interattiva sopra il banco dello studente. Realtà Mista (MR): combina VR e AR, permettendo agli utenti di interagire sia con oggetti reali sia con elementi digitali nello stesso spazio. Un’applicazione MR può consentire di manipolare un modello virtuale di una cellula con movimenti delle mani, mentre si consulta un libro fisico. Uno dei problemi principali dell’istruzione tradizionale è mantenere alta la motivazione degli studenti. La VR risolve questo problema offrendo un’esperienza didattica altamente coinvolgente, capace di catturare e mantenere l’attenzione. In definitiva, la Realtà Virtuale non è solo una risorsa didattica avanzata, ma una vera e propria rivoluzione culturale che sta ridefinendo il modo in cui apprendiamo e insegniamo. Le scuole e le università che abbracciano questa tecnologia stanno gettando le basi per un futuro in cui l’educazione sarà non solo più accessibile, ma anche più coinvolgente e stimolante.

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