05/11/2025
Redazione Dreams
Sul red carpet sfila Eva Murati la prima attrice italiana creata dall'AI
Dopo la britannica Tilly Norwood che vanta già milioni di follower sui social ecco Eva Murati, il volto nuovo del cinema italiano. Non ne avete mai sentito parlare? Ancora no, ma Eva può davvero aprire una strada per il futuro del cinema. È apparsa sul red carpet della Festa del Cinema di Roma, tra flash, tappeti rossi e abiti d’alta moda. Sorridente, elegante, magnetica. Ma con un dettaglio che la rende unica nel suo genere: non è una persona reale. Eva Murati, infatti, è la prima attrice italiana interamente generata con l’intelligenza artificiale.
Dietro di lei c’è HAI – Human & Artificial Imagination, un progetto realizzato in collaborazione con EDI – Effetti Digitali Italiani, realtà leader nel campo della post-produzione e degli effetti visivi. Il debutto ufficiale è avvenuto con il cortometraggio The Last Image, presentato proprio alla rassegna romana, dove Eva interpreta la protagonista di una storia che, paradossalmente, parla di memoria, identità e umanità.
Il video realizzato da HAI ha riscosso commenti entusiastici ma anche preoccupanti. Eva dichiara: “Sono molto felice di essere qui a Roma, è come un sogno. ‘La Dolce Vita’ era il film preferito di mia nonna”. Tutto molto realistico. Eva Murati nasce da un processo complesso di modellazione, rendering e machine learning. Il suo volto è stato generato da reti neurali addestrate su migliaia di immagini, ottimizzate per restituire tratti armonici e realistici. Il risultato è sorprendente: un personaggio digitale capace di muoversi, parlare ed esprimere emozioni in modo convincente.
Il progetto non si limita alla tecnica. Come spiegano i suoi creatori, l’obiettivo di Eva non è sostituire gli attori in carne e ossa, ma sperimentare un nuovo linguaggio visivo, in cui l’intelligenza artificiale diventa un’estensione della creatività umana.
Eva Murati non è un semplice esercizio di stile digitale, ma il segnale di un cambiamento in atto. Il cinema — come la musica, l’arte e la letteratura — sta attraversando una fase di profonda trasformazione, in cui le intelligenze artificiali non sono più strumenti invisibili, ma protagonisti attivi della creazione.