25/01/2022
Adele Rispoli
Metaverso: una vita tra virtuale e realtà
Già da un po' Mark Zuckerberg ha annunciato l'intenzione di cambiare la denominazione della società Facebook in Meta, con lo scopo di riflettere la sua crescente attenzione al metaverso, termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, descritto come una sorta di Realtà Virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.
L’obiettivo è quello di incentrare il futuro della compagnia proprio su questa nuova "dimensione", realizzando una piattaforma futuristica ad altissimo livello di tecnologia per la quale investire anche in Europa, denominandola appunto Metaverse. Il CEO ha inoltre dichiarato la volontà di rendere Facebook non più un semplice social network, ma un universo completo attraverso lo sviluppo di modernissime tecnologie in grado di intercettare le esigenze e i desideri degli utenti con nuove funzionalità legate alla Realtà Aumentata. A luglio Zuckerberg aveva infatti anticipato che nel futuro passeremo effettivamente dalle persone che ci vedono principalmente come una società di social media a una società del Metaverso.
Dunque il metaverso è un mondo virtuale che integra tecnologie digitali e immersive, una sorta di facsimile digitale di quello che accade nel mondo fisico reale. Un’espansione virtuale del mondo reale, dove ognuno vive e interagisce attraverso un avatar e tramite dispositivi tecnologici indossabili, come smart glasses, caschi e visori di Realtà Virtuale, guanti e tute tattili. Attraverso questa profonda connessione al web le persone potranno vivere una vita parallela a quella del mondo reale.
A differenza di quanto descritto in Snow Crash, il Metaverso di Facebook è una sorta di “Internet portato in vita”, o almeno reso in 3D. Zuckerberg lo ha descritto come un ambiente virtuale in cui è possibile entrare invece di limitarsi a guardarlo su uno schermo. Ma Metaverso e Realtà Virtuale sono concetti con accezioni diverse; infatti il primo è una "realtà virtuale" proiettata nella rete e condivisa da tantissime persone allo stesso tempo, nella quale si può assumere la propria identità o una nuova identità digitale, entrare in contatto con altre persone e oggetti e svolgere attività sociali. Vivere quindi una seconda vita, come in un enorme videogame.
L’idea è quella di utilizzare visori o un paio di occhiali che immergono le persone in una gigantesca città virtuale in cui poter decidere cosa fare, proprio come se fosse reale. Inoltre, sfruttando la tecnologia della Blockchain e degli NFT si potrebbero sbloccare contenuti in esclusiva, totalmente unici e irripetibili.
Il Metaverso è l’attuazione non solo di uno spazio, ma della società stessa. Un mondo virtuale senza vere interazioni tra persone è inattuale, e non è un caso che la pandemia, che ci ha socialmente isolati, ha fatto riemergere potente la necessità di sviluppare una più coerente e integrata realtà sociale digitale. Il Metaverso dovrà essere l’evoluzione di questa esperienza. Ed ecco che agli investimenti immobiliari si affianca la “virtual real estate”, che si basa sulla compravendita di proprietà digitali disponibili all’interno dei metaversi e dunque rappresenta la nuova frontiera degli investimenti in ambito immobiliare, laddove il tradizionale mattone cede il posto ai pixel dei mondi virtuali.